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Celebrati a Roma gli Stati Generali del Ciclismo Amatoriale.
Malagò: "Un’iniziativa che deve proseguire anche in futuro", Di Rocco: "Sicurezza, salute e etica le priorità del settore" -
Roma (15/11) -
Mi sento di dire che, visto il radicamento della bicicletta in Italia, tutti ci possiamo dire amatori, per questo bisogna capitalizzare e valorizzare un movimento le cui valenze sono prima che sportive, di carattere sociale e culturale."
"Siamo in una situazione in cui la bicicletta è di grande attualità – ha detto il presidente della FCI Renato Di Rocco –. Mi piace ricordare come la bicicletta sia come una matita, in grado di ridisegnare le nostre città e il nostro modo di viverle. Dal 2005 ad oggi tanto è stato fatto su aspetti fondamentali come la sicurezza e la salute, ma ancora tanto c’è da fare e per questo ringrazio la Polizia di Stato e Roberto Sgalla in particolare per l’attenzione che pongono, convintamente e non solo per passione, sulla necessità di migliorare ogni giorni la sicurezza dei ciclisti e di chi utilizza la bicicletta. Da un anno abbiamo aggiunto a questi aspetti anche il tema dell’etica, per un settore, quello amatoriale, che però non deve essere demonizzato. Sono contento di rilevare come le buone pratiche messe in atto dalla FCI siano diventate punto di riferimento all’estero, in paesi in cui la pratica amatoriale viene realizzata con minore pressione e dove si privilegia l’aspetto turistico. Al punto che, mentre noi guardiamo a quei modelli, da raggiungere anche dal punto di vista economico, loro guardano il nostro per quanto riguarda la normativa per ridurre l’esasperazione agonistica.
Il mondo amatoriale – ha concluso il presidente Di Rocco -
Dopo i saluti si è entrato nel vivo dei lavori con l’intervento di Gianluca Santilli, responsabile del Settore Amatoriale. Nella sua introduzione ha offerto alcune suggestioni che hanno rappresentato lo sfondo sul quale sono poi seguiti i lavori.
"Il Mondo amatoriale – ha detto Santilli -
Questi Stati Generali hanno l’obiettivo, oggi come in futuro, di ragionare su tutte le componenti che partecipano alla realizzazione della pratica amatoriale e far in modo che queste dialoghino tra loro per un’attività sempre più consapevole e rispettosa del corretto spirito sportivo."
L’incontro è stato anche l'occasione per stilare un bilancio del primo anno di vita della nuova normativa, entrata in vigore nel 2014 e che ha posto l’attenzione soprattutto sulla valorizzazione dell’etica sportiva, come hanno confermato diversi interventi.
Tra questi da segnalare quello di Roberto Sgalla, Direttore Centrale per la Polizia Stradale, che ha portato alcuni dati sugli incidenti stradali, illustrando il progetto Icaro e in particolare il Vademecum del ciclista "A Bi Ci", pubblicato da poco e che ha già riscosso un successo, scaricabile anche dal sito federale (vedi sotto).
Al confronto hanno partecipato tutti i soggetti interessati all’attività amatoriale: Giudici di Gara, Enti di promozione sportiva facenti parte della Consulta del ciclismo, organizzatori, Assofondo, Organi di giustizia sportiva e antidoping, medici, società di cronometraggio, associazioni sportive e ovviamente gli amatori praticanti.
Ufficio Stampa F.C.I.
L'A BI CI per pedalare in sicurezza
Pubblicazione sulla sicurezza
in collaborazione con la Polizia di Stato.
Mobilità sostenibile, sport, divertimento, aggregazione ma anche filosofia di vita sono, oggi, le peculiarità tipiche della bicicletta, mezzo di trasporto versatile, ecologico e alla portata di tutti.
Per i più piccoli, la bicicletta è il primo veicolo e, la scoperta di nuovi spazi attraverso le due ruote, può rappresentare un prezioso strumento di educazione stradale, per imparare, in modo divertente e creativo, il rispetto delle regole.
Per questo è nata l’idea di dedicare alle "due ruote" una particolare attenzione affinché la consapevolezza dei pericoli della strada ed il rispetto delle regole possano consentire, ad ognuno di noi, di pedalare in sicurezza.
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